Raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment
(maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne.
La parità di genere è una condizione nella quale le persone ricevono pari trattamenti, opportunità e diritti indipendentemente dal genere a cui appartengono.
Movimento di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne.
Dal tronco del femminismo sono nati alcuni rami che prendono una strada sbagliata, andando contro ai princìpi dello stesso movimento e distruggendo l'immagine che centinaia di donne nel corso degli ultimi due secoli hanno creato e portato avanti.
Il "femminismo estremo", "femminismo radicale", il "nazifemminismo": con qualsiasi termine venga chiamato questo movimento di donne è cresciuto negli ultimi anni portando la società a ridicolizzare e a dubitare del significato stesso di "femminismo".
Il nazifemminismo è un termine coniato dal professore Tom Hazlett e reso popolare dal giornalista Rush Limbaugh per descrivere una femminista dalle posizioni troppo estreme; ai giorni nostri è un termine sbagliato da usare per etimologia: associare un termine al prefisso "nazi" che indica il Partito Nazionalsocialista Tedesco è moralmente sbagliato anche se fatto non con cattive intenzioni ma solo per sensibilizzare le persone sul pericolo di questa nuova ondata.
Ma cosa vuol dire essere una "femminista dalle posizioni estreme"?
Una donna che si reputa femminista ma odia gli uomini, è estremista.
Una donna che afferma che il sesso debole sia quello maschile, è estremista.
Una donna che generalizza e colpevolizza tutti gli uomini per azioni compiute da un singolo individuo, è estremista.
Cosa hanno in comune queste definizioni con quella del "maschilismo"? Seguono tutti gli stessi princìpi di odio, violenza e ignoranza.