Il "maschilismo": un termine molto noto ma ancora non ben definito...

Che cosa vuol dire "maschilismo"? Al contrario del femminismo, non è un movimento o una formazione ideata di conseguenza ad alcuni atteggiamenti, ma è un forma mentis, che dal latino significa "impostazione della mente": da sempre l'essere umano ha sempre considerato il sesso maschile superiore a quello femminile.

Il maschilismo nella storia

Essendo qualcosa che in qualche modo è sempre esistito, nel corso della storia l'uomo ha sempre deciso tutto per la donna: che valore avesse, cosa doveva fare e con chi, a cosa servisse, cosa non poteva fare e così via... Ma quando le cose hanno iniziato a prendere una direzione diversa?

  • Antica Grecia: mentre gli uomini dominavano la società con le loro leggi, la politica e la cultura, le donne avevano un ruolo domestico e di totale obbedienza agli uomini che le riguardavano, come il padre e in seguito il marito. Erano prive di alcun diritto, quasi del tutto recluse in casa, svolgevano le mansioni domestiche e solo a quelle di famiglia più benestante era permesso di dare ordini agli schiavi; uscivano di casa solo raramente per occasioni speciali come feste o avvenimenti importanti in famiglia. Con lo sviluppo della democrazia la loro situazione non fece che peggiorare. Nessuna bambina poteva andare a scuola e tutte le donne erano sempre "tre passi dietro l'uomo". Aristotele affermò che l'uomo comandava e che la donna doveva essere comandata, perché di natura più debole e meno intelligente, mentre Platone le donne dovevano essere di proprietà comune, animali da piacere sessuale e di riproduzione. Fonte
  • Antica Roma: essendo sempre del parere che il ruolo delle donne fosse quello domestico, erano più libere, potevano uscire con più frequenza, partecipare ai banchetti, fare acquisti ma non era concesso loro di stare sdraiate e bere vino. Erano sempre inferiori all'uomo e ogni donna doveva obbedire al padre, al marito, al fratello o al figlio maggiore a seconda della sua situazione; in caso una donna fosse sorpresa a bere vino, il marito poteva decidere quale punizione infliggerle e in caso di adulterio poteva decidere sulla sua vita, mentre lui poteva tradirla senza preoccuparsi di alcuna conseguenza. Marco Porcio Catone scriveva "Se sorprendi tua moglie in adulterio puoi ucciderla senza esser punito in giudizio; se sei stato tu a commettere adulterio, che ella non osi toccarti con un dito, non ne ha diritto." Fonte
  • Medioevo: in questo periodo le donne erano considerate esseri deboli e da proteggere dagli altri e da se stesse, con la legge della corporazione non potevano sostenere un'attività propria perché ogni amministrazione doveva essere integrata da un uomo. Le donne contadine lavoravano duramente fin da ragazzine, si sposavano e dovevano avere dagli otto ai dieci figli per via del tasso di mortalità all'epoca elevato, stava a loro il compito di accudirli, lavorare la terra e dedicarsi alle materie prime come uova, formaggio e latte; le donne nobili, anch'esse sposate da giovanissime, potevano comandare la servitù, l'adulterio da parte loro era ancora punito con la morte e il loro corpo veniva custodito dal marito, la suocera e le domestiche per assicurare figli legittimi. Fonte
  • Rinascimento: in questo periodo iniziano a essere conosciute varie figure femminili come Isabella d'Este e Caterina de' Medici, iniziano a interessarsi alla politica e all'arte, per quanto fosse difficile per loro all'epoca. La condizione della donna però per certi versi è uguale a quelle precedenti, anzi peggiorò. La vita di una donna era divisa in due periodi: in giovane età è asservita agli interessi della famiglia di origine e viene sposata per stabilire alleanze o condannata a una vita di clausura per non disperdere il patrimonio, mentre in età più tarda, assolto il dovere di procreare, spesso in condizione di vedovanza, può disporre liberamente della propria libertà e seguire i suoi interessi. La donna era ritenuta "un uomo a metà", considerata un peccato, poteva facilmente essere sedotta dal diavolo ed era peccatrice; quando in famiglia nasceva una figlia femmina era un momento di sconforto. Una femmina doveva essere allevata a riparo dalle tentazioni pericolose e le giovani donne provenienti da famiglie ricche si avvicinarono all'istruzione, infatti compaiono le prime opere letterarie femminili. Fonte
  • Seicento: le donne iniziarono a lavorare di più, soprattutto le contadine o donne non sposate, giovani o vedove. Quelle borghesi si occupavano dei figli e della casa e potevano partecipare alle feste o ai ritrovi, anche se spesso avevano luogo nelle loro case. 
  • Ottocento: la donna del popolo in sostanza è pari all'uomo, lavora quanto lui anche se viene pagata meno e considerata sempre diversa da esso, la donna borghese invece veniva preparata per un matrimonio importante e istruita sulla cultura generale che le permettesse di essere presentata in società, veniva istruita anche nelle arti che potevano servire per intrattenere il marito e gli ospiti. Le letture destinate a un pubblico femminile se superavano i limiti di decoro venivano considerate inappropriate e scandalose. Fonte
  • Novecento: questo secolo vide la nascita di vari movimenti, come le associazioni femministe delle donne bianche e poi delle donne nere, le suffragette, il suffragio universale ecc..  La donna piccolo-borghese entrò a far parte del settore terziario e la donna aristocratica si trasformò in una fatale e intellettuale. Nella Seconda Guerra Mondiale assumono il ruolo di capofamiglia, ma finita la guerra tornarono al vecchio ruolo. Nasce il movimento femminista, il diritto al divorzio e all'aborto. Fonte
  • XXI secolo: oggi la situazione è certamente migliorata, ma solo questo mese la corte suprema degli USA composta da soli uomini e una sola donna con due figlie ha negato il diritto federale dell'aborto, significa che ogni stato deciderà per sé stesso e già in molti l'aborto è diventato illegale mettendo a rischio la vita di troppe donne. Gli uomini pensano ancora di avere voce in capitolo quando si parla del corpo di una donna. I salari verso le donne sono ancora bassi rispetto agli uomini, le donne in politica sono il 25% rispetto alla quantità degli uomini, le donne a capo di una propria azienda o impresa sono considerate poco serie e inferiori.

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